sandkasten

Sandkasten

Sandkasten, un aiuto per stimolare il tatto dei piedi ai bambini piccoli.

Nella vita quotidiana ci muoviamo sempre di meno a piedi. Parliamo ormai dei piedi come la base del nostro corpo, perche si inizia sempre di più ad avere problemi con loro. Poi si passa tutti a parlare di scarpe di ogni tipo e qualità. Ognuno racconta  pregi e danni ai piedi dovuti alle scarpe e si elencano ogni genere di calzature. Poi i discorsi vanno  finire sulla camminata  e sulla corsa e li siamo tutti esperti di  cosa mettere ai piedi e quale marca di scarpa usare.

Voglio però raccontare alcuni dettagli del “Sandkasten” della mia infanzia. Ricordo quelle quattro assi scure tenute insieme e  nel suo interno un bel mucchio di sabbia di mare. La sorpresa di vedere la sabbia bianca del mare nel cortile di casa della nonna dove ci eravamo trasferiti, è rimasta nitida nella mia memoria del “TATTO”

Fuori dal Sandkasten c’erano dei sassi, occhi di Gatto ( cosi li chiamavano) messi come pavimentazione. Dentro il Sandkasten  era come camminare sullo zucchero. All’ esterno i piedini sentivano il duro scivoloso dei sassi. “Qui dentro il Sandkasten potete giocare!” così ricordo mia madre. Sicuramente era una idea dei mie genitori che erano entrambi due igienisti della loro epoca, ma noi già avevamo tutto il paese come Sandkasten.   Però lì in quel piccolo Sandkasten percepivo (e ricordo tuttora) coscientamente la diversità del tatto del piede sulla  morbida sabbia e sul duro dei sassi. Il Sandkasten messo nel cortile di casa con la sabbia del mare è stato veramente una prima lezione fra il tatto dei mie piedi e la scoperta della sabbia del mare sotto casa.   Ancora oggi ho il piacere di camminare a piedi nudi e sentire  su cosa sto camminando.

D’estate tutti i bambini andavano scalzi, ma non a scuola, li si portavano le scarpe. Le nostre scarpe passavono da mio fratello(il primo) a mia sorella (la seconda) e quello che restava fra una aggiustata e l’altra lo portavo io, (la terza) disfacedoli del tutto, cosi mia sorella piu piccola riceveva le scarpe nuove. Io comunque le scarpe le portava molto malvolontieri e con il primo sole li toglievo molto spesso sentendo ancora  il freddo della terra.  Non ho mai badato alle scarpe in particolare, sicuramente perchè non ho mai avuto problemi con i piedi.

Nell’ inverno avevamo le scarpe che avevano delle suole fatte in legno, con tacco e punta fatto con la gomma delle ruote di biciclette  per non scivolare dicevano. Era divertente lo stesso portare queste scapre nere con la soletta grossa in legno. Quando c’era la neve, man mano che camminavi ti alzavi e diventavi piu grande, la neve si appiccicava alle suolette. Poi sono arrivate le scarpe di Bachelite, era una specie di plastica dura e rigida, io ne avevo un paio senza doverlo dividere con nessuno. Qundo le portavo in casa la bachelite era morbida e aveva un colore  marrone lucido trasparente che mi paceva molto, quando andavo fuori scivolavo come un aringa così le usavo per lo scivolo sul ghiaccio che si faceva attraverso le “cunette”. Era divertente, meno divertente erano quando stavi fuori un pò perchè diventavono rigide e neanche così belle lucide come erano in casa. Oltre che rigide diventavano freddissime. Al ritorno a casa la nonna mi faceva il massaggino ai piedini surgelati, questo naturalmente era una cosa stupenda e ben registrata  nella memoria della futura fisioterapista. Poi questi scarpe di Bacalite non si sono più usate e non le ho piu viste,usavamo  stivaletti di gomma con i piedi imbottiti di tante calze.

Ora lo spazio  si è ristretto penosamente per tutti i bambini  e ci vorebbero tanti Sandkaesten per vedere, toccare e sentire con i piedi ormai tanto trascurati (i nostri poveri, poveri piedi). Questo sentire attraverso i nostri piedi ci   aiuterebbe molto a correggere la nostra camminata e la percezione di noi nello spazio che ci circonda. Non è nel mio intento di voler per forza convincere tutti a fare movimento, ginnastica contro la loro volontà, però, però..fare degli esercizi con i piedi come si fa per i bambini aiuterebbe tanto anche  il nostro corpo adulto.

P:S: Nella ricerca su Internet per una foto del Sandkasten, ho poi trovato la frase  “amici del Sandkasten”.Significa, che si conoscono sin da bambini, l’ era del Sandkasten. Il nostro Sandkasten non ha avuto vita lunga perchè come già detto il  nostro Sandkasten ufficiale era il paese stesso.

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